Essere-per-la-carne: antropocentrismo, indistinzione e veganismo – di Matthew Calarco
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Dal numero 15 di Liberazioni:
Introduzione
La gran parte del lavoro svolto nell’ambito degli studi critici sugli animali e sull’animalità ruota attorno alla difficoltà di pensare i non umani in termini non antropocentrici. Tale difficoltà è multiforme e immensa dal momento che l’antropocentrismo, sebbene non abbia completamente occupato l’intero campo sociale, è comunque, almeno parzialmente, ubiquitario nei concetti, nelle pratiche e nelle istituzioni della cultura dominante. Il presente saggio si propone di esplorare in dettaglio quello che considero come uno dei principali percorsi nella ricerca di un pensiero e di una prassi nei confronti degli animali che lanci una sfida decisiva all’antropocentrismo e che apra nuove possibilità per la riflessione e per la vita. Utilizzerò il termine indistinzione per definire tale approccio volto al ripensamento dell’animalità e della distinzione umano/animale e farò ricorso, seppur a grandi linee, al pensiero di Friedrich Nietzsche e di Val Plumwood. Prima, però, cercherò di spiegare cosa intendo per antropocentrismo.
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