Editoriale n. 20: resistenza animale

liberazioni n. 20

Quasi due anni fa, in occasione dell’uscita del decimo numero della rivista, con una certa soddisfazione intitolavamo l’editoriale d’accompagnamento: «Dieci!». Nonostante il punto esclamativo, ci domandavamo se questa rivista, interamente autofinanziata, impegnata a diffondere strumenti di pensiero e di lotta per la liberazione animale in un panorama in cui l’attitudine alla critica e all’approfondimento non è molto diffusa, sarebbe arrivata a poter dire «Venti!». Eccoci. Nonostante tutto.

In questi anni abbiamo cercato di mantenere un equilibrio fra elaborazione teorica e sguardo dal/sul “movimento” di liberazione animale, nella convinzione che le prassi di lotta si alimentino di riflessione – e viceversa –, e che gli Animal Studies, per non diventare l’ennesimo campo di studio accademico finalizzato a gettare uno sguardo dall’alto sugli animali e magari a creare qualche ulteriore assegno di ricerca, debbano situarsi nelle lotte di liberazione, a contatto con la critica vissuta nella concretezza del coinvolgimento diretto, che debbano essere Critical Animal Studies, come in qualche modo recita da sempre il sotto titolo di «Liberazioni».

Di più: abbiamo scommesso – e continueremo a farlo – sul dialogo fra diversi temi e prospettive di contestazione, un dialogo che investe i nessi fra dispositivi di sfruttamento, strumenti critici e opposizione politica; un dialogo che ci porti al di là dell’ambito limitante dell’animalismo che si interessa dell’“Animale” riproducendo, in fondo, il classico binarismo fra “noi” e “loro”. Anche per questo sono stati proposti a lettori e lettrici alcuni punti di vista inusuali, come quello del veganismo queer, quello dell’indistinzione o della resistenza degli animali (per non citarne che alcuni), mantenendo le tre sezioni “tradizionali” della rivista, cui si è aggiunta, di recente, la sezione aperiodica Testati dagli animali, che propone interviste a pensatori e pensatrici di spicco, mettendone alla prova gli strumenti concettuali in relazione alla questione animale. Dopo Judith Butler, è la volta di Michael Hardt, con l’intervista che apre questo numero.

Oltre che per un rapido “bilancio” sul contributo all’antispecismo, questo editoriale è anche l’occasione per ringraziare redattori/trici e collaboratori/trici che hanno contribuito alla vita della rivista. Un ringraziamento particolare va a Fausta Bizzozzero, Direttrice Responsabile, che dal n. 21 cederà il posto a Roberta Marino, cui vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro. E, ovviamente, agli abbonat* (che troveranno un piccolo segno della nostra gratitudine – un acquarello di Luigia Marturano – tra le pagine di questo numero) e in genere a tutti i lettori/trici.

Fare 20 numeri di una rivista militante e per di più antispecista in questo clima culturale, sociale e politico è quasi un miracolo. O forse no. È semplicemente un altro atto di resistenza animale.

Ascolta la presentazione su Controradio



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This entry was posted on mercoledì, Marzo 18th, 2015 at 14:05 and is filed under General. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. Both comments and pings are currently closed.