Omosessualità e comunismo – di Tony Cliff

 

Pubblicato originariamente col titolo “Why Socialists must support Gays?” in Socialist Worker, No.583, 26 agosto 1978.

 

Nella società infestata dai rapporti di classi l’oppressore e l’oppresso si trovano in ogni ambito della vita. Lo sfruttatore opprime lo sfruttato; l’uomo opprime la donna; il bianco opprime il nero; il vecchio opprime il giovane; l’eterosessuale opprime l’omosessuale. Il verso socialista è in grado di superare queste divisioni. Un lavoratore specializzato che riesce ad identificarsi soltanto con altri lavoratori specializzati potrà essere un buon sindacalista ma non dimostra così di essere un buon socialista. Un socialista deve essere in grado di identificarsi con tutte le lotte dei gruppi oppressi.

Siamo tutti figli del capitalismo e tendiamo a concepire il futuro – persino il futuro socialista – in modo ordinato e gerarchico. È come se la rivoluzione socialista dovesse essere guidata da un caposezione del sindacato della stampa (tipo l’NGA di Fleet Street). Al secondo posto di comando ci sarà la rappresentanza sindacale dell’AUEW dall’officina di una grande fabbrica di auto. I luogoteneneti della rivoluzione saranno commessi quarantenni maschi. Se poi avanza abbastanza spazio permetteremo a neri, donne e gay di prendere parte alla cosa – assicurandoci però che se ne stiano buoni buoni un po’ più indietro.

Molti socialisti hanno ancora delle difficoltà a credere che i gay prenderanno in qualche modo parte alla rivoluzione. Al contrario dovremmo augurarci che il primo leader del consiglio operaio di Londra sia una donna nera, gay e diciannovenne!

Il sistema governa dividendoci. Questo significa che non c’è un modo naturale attraverso cui un gruppo oppresso si identifica con un altro. I razzisti più estremisti degli stati sudisti americani sono i bianchi poveri – non i bianchi ricchi.

Allo stesso modo i neri non supportano automaticamente le donne e le donne non supportano automaticamente i neri. I gay non supporteranno automaticamente gli altri gruppi oppressi.

I nazisti hanno spedito migliaia di gay nei campi di concentramento. In Cile i gay erano castrati e lasciati sanguinare nelle strade. Ma non è vero che, nonostante questo, i gay diventino automaticamente antifascisti. Decine di migliaia di gay supportarono Hitler. Molti erano in camicia bruna. Dopo che Hitler prese il potere voltò le spalle al supporto gay ricevuto e li massacrò durante la Notte dei Lunghi Coltelli. Come possiamo spiegarci il fatto che i gay si siano uniti ai nazisti? Se sei un gay oppresso , indossare una giacca e stivali di pelle nazisti ti dà per la prima volta un senso di potere. E rende più facile colpire gli ebrei, le donne e chiunque altro.

Perché un gruppo oppresso possa controbattere c’è bisogno di speranza . Se ti senti cadere sei disperato e cerchi una vittima da colpire. Se invece stai salendo la china cerchi qualcuno da adulare.

Ecco perché solo costruendo un movimento socialista è possibile unire i lavoratori con i neri, le donne e gli omosessuali oppressi. Ed ecco perché è così importante che i gay si organizzino per manifestazioni come quella di Brick Lane e si sentano in grado di identificarsi orgogliosamente come gay e – dove possibile – come gay socialisti rivoluzionari.

Karl Marx scrisse che il capitalismo unisce le forze di opposizione. Ma esso ci divide, anche. Dobbiamo combattere in modo consapevole per quell’unità.
Siamo una cosa sola – noi tutti insieme – ma solo quando combattiamo insieme.

 

Tony Cliff (Ygael Gluckstein) è nato in Palestina da genitori sionisti nel 1917. Divenne trotzkista negli anni 30 e giocò un ruolo di primo piano nel tentativo di formare un movimento che unisse operai arabi ed ebrei. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, rendendosi conto dell’inevitabilità della vittoria dei sionisti, emigrò in Gran Bretagna (dove adottò lo psuedonimo inglese con cui è oggi conosciuto). Nei tardi anni 40 sviluppò la teoria secondo cui la Russia non era più uno stato operaio (come teorizzato ancora da Trotsky e sostenuto dai trotzkisti della IV Internazionale nella formula “stato operaiodegenerato”) ma una forma burocratica di capitalismo di stato. Questa teoria caratterizzò la tendenza cui fu da allora associata la sua figura di pensatore marxista e attivista politico. Benché abbia rotto con il “trotzkismo ortodosso” dopo essere stato burocraticamente espulso dalla IV Internazionale nel 1950, si considerò sempre un trotzkista, rimanendo però sempre aperto ad altre influenze interne alla tradizione marxista. La sua eredità politica è rappresentata dal British Socialist Workers Party e da altre associazioni che fanno parte dell’International Socialist Tendency.

 



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