Farefuturo e gli animali. L’intraprendenza della destra nel panorama animalista italiano – di Aldo Sottofattori
Dal numero 3 di Liberazioni:
Premessa
Oggi, soprattutto nei paesi occidentali, l’emergere di una serie di situazioni peculiari ha comportato una maggiore attenzione, da parte della popolazione, nei confronti della condizione animale. Fra tali situazioni si possono annoverare: l’inurbamento, che ha determinato un progressivo allontanamento dalla durezza della vita contadina; l’accentuazione della condizione di emarginazione e solitudine che ha accresciuto la domanda di animali da compagnia; lo stato di guerra permanente, che ha favorito lo svilupparsi di una sostanziale ripulsa per le sofferenze gratuite. È su questi elementi che il movimento antispecista ha rivolto la propria attenzione, con l’obiettivo di trasformare una generica benevolenza verso gli animali in un cambiamento radicale della società. Ogni azione che tenda a rallentare o, peggio ancora, paralizzare il corso di questa trasformazione va contrastata perché volta a bloccare la crescita del movimento animalista radicale e, soprattutto, la possibilità di un’autentica liberazione dei soggetti dominati.
In questo ambito, l’intraprendenza animalista della destra italiana è particolarmente pericolosa. Essa potrebbe, da un lato arrestare la crescita dell’antispecismo e dall’altro rafforzare negli ambienti antisistemici – così importanti per nuove e future alleanze – la convinzione che la questione animale sia una faccenda emotiva di scarsa rilevanza. Gruppi neofascisti operanti sul territorio stanno aprendo sezioni animaliste accanto alle classiche sezioni ecologiste. Ministre e Sottosegretarie hanno sviluppato da qualche tempo un iperattivismo in campo zoofilo che ha ottenuto approvazioni da parte di associazioni e gruppi protezionisti. In questo contesto, particolarmente preoccupante è l’iniziativa avviata dalla fondazione Farefuturo con la pubblicazione di una monografia dal titolo esplicito: Dalla parte degli animali (1). Si tratta di un volumetto denso di asserzioni di carattere strumentale e ideologico, fuorvianti rispetto all’approccio radicale dell’animalismo antispecista odierno, in quanto tendono a spostare i temi riguardanti la questione animale da un ambito rivoluzionario, che prevede una trasformazione profonda della società umana, ad uno riformista e welfarista, dove il richiamo ad una maggiore sensibilità verso gli animali s’arresta di fronte ai bisogni umani. Ragionare sul messaggio generale di questa pubblicazione possiede perciò una doppia utilità: a) offre un quadro dettagliato del pensiero della destra riguardo all’alterità animale; b) indica, per contrasto, i rischi di naufragio quando si presta orecchio a certe ammalianti sirene.
[Continua a pagina 78 della rivista…]
1 È questo il titolo di un numero della rivista bimestrale «Charta Minuta», IV, 4, Luglio/Agosto 2010.