Mondi corporei dilaniati. L’estetica di Earthlings – di Timo Mueller

 

Riproponiamo un articolo dal numero 17 di Liberazioni:

Devo ammettere di non aver mai visto una tale quantità di
crudeltà in 125 minuti. La vista di questo documentario è
stata una vera e propria tortura. Già dopo i primi minuti
volevo andarmene, ma mi sono imposto di rimanere. Dopo
aver visto questo film, vorrei vivere in maniera diversa e
cercare di fare qualcosa contro tutto questo.
(Anonimo, su un forum internet)

Questa citazione restituisce bene quanto si prova alla visione del documentario Earthlings del regista statunitense Shaun Monson, documentario che ha avviato un’ampia discussione sui presupposti morali del nostro modo di vivere. Earthlings si apre e si chiude con una serie di riprese del globo terrestre con cui Monson mostra la dipendenza degli umani dagli animali e sottolinea il rapporto che corre tra le tre forze della vita [Lebensgewalten]: natura/animali/umani – l’ultima delle quali è responsabile della catastrofe in corso. Mostrando diverse riprese di uccisioni di animali – inequivocabilmente reali e di forte impatto visivo – e attraverso un montaggio che evidenzia l’unitarietà di tutte le creature terrestri (earthlings), il regista mostra come la presunta superiorità (morale) umana sia solo un mezzo per giustificare lo sfruttamento delle forze della vita, tra cui la stessa umanità che non ha smesso di produrre differenze anche al proprio interno.

Earthlings è una docu-fiction programmatica, al pari, per fare un esempio, della Trilogia Qatsi, in cui Godfrey Reggio propone una critica convincente della civilizzazione mescolando immagini scioccanti (risultato delle attività umane) a immagini affascinanti che riproducono la ricchezza misconosciuta del nostro pianeta. Anche Earthlings ricorre a una simile alternanza di immagini per portare alla luce la percezione dissociata che l’uomo occidentale ha di sé e del mondo animale. La prospettiva utilitaristica e antropocentrica impone agli animali forme di rappresentazione che negano le loro singolarità e i loro caratteri (come mostra la suddivisione di Earthlings in differenti sezioni): gli animali vengono smontati dall’industria alimentare, da quella dell’abbigliamento, da quella del divertimento, ecc. In Earthlings, in maniera del tutto diversa dal modo in cui il pubblico cinefilo occidentale è abituato a vederli, gli animali vengono uccisi, impacchettati, maltrattati, asfissiati e narcotizzati su scala industriale.

[Continua a pagina 78 della rivista]



This entry was posted on martedì, Marzo 15th, 2016 at 12:59 and is filed under General. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. Both comments and pings are currently closed.